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martedì 27 giugno 2017

BELLALODI...LA STORIA DEI FORMAGGI ITALIANI

Lodi 1947. Tre fratelli decidono di iniziare l'avventura di imprenditori nel settore caseario , all'interno dell'azienda agricola paterna , trasformandola nel loro primo caseificio, per poter  lavorare il latte da loro prodotto e quello delle cascine vicine. Il successo ? Enorme, tanto che nel 1958 il secondo dei fratelli inaugura un secondo caseificio a pochi km da Lodi e che dal 1990 , dopo vari ammodernamenti ed ampliamenti  sarà chiamato Lodigrana   , dove verrà prodotto una delle massime specialità millenarie del territorio della lodigiana , il Bella Lodi. Una realtà che primeggia nel settore caseario italiano , come dimostrano le tante certificazioni nazionali ed internazionali ricevute.



Agli eredi dell'Azienda se si chiede quale sia il segreto di tanto successo , la risposta fornita è una : essere nati in una famiglia legata alle tradizioni agricole tipiche del proprio territorio ed ovviamente un latte di primissima qualità.
Il latte viene strettamente controllato tutto l'anno ed insieme agli allevatori si controllano la salute , l'alimentazione ed il benessere dei bovini, affinché quel latte così bianco e puro diventi un vero e proprio oro bianco. E perchè tutto ciò continui l'Azienda Lodigrana si impegna nel preservare il proprio territorio, aderendo al Protocollo di Kyoto attuando scelte naturali e sostenibili. Proprio per questo nel 2008 è stato inaugurato quello che allora fu  l'impianto fotovoltaico più grande d'Italia ; 500 pannelli solari su una superficie di 700 mq che provvedono all'intero fabbisogno aziendale, annullando totalmente le emissioni di anidride carbonica.
Tantissimi i prodotti tra i quali vanno annoverati tra i certificati il Bella Lodi Classico  , la Raspadura Bella Lodi , la Bella Lodi con caglio vegetale e il Bella Lodi riserva oro ; mentre tra i selezionati : Salva Cremasco , Panerone, Laudella e il Quartirolo Lombardo.






Il classico Bella Lodi viene prodotto nella Valle dell'Adda ed il segreto della sua bontà sta nel latte che deriva dalle sole stalle selezionate del territorio cremasco e lodigiano , dove i bovini si nutrono di solo foraggio locale e materie prime di sola origine vegetale. La lavorazione rispetta ancora i canoni di un tempo e dopo tre mesi di stagionature tre maestri casari hanno il compito di valutarla per pasta, colore e profumo e se rispettando tali requisiti diventa un Bella lodi, l'esterno viene dipinto di un colore nero di origine naturale. 
Venduto in varie forme e pesi, si adatta alla spesa di tutti , dai singole alle famiglie più numerose.


La storia vuole che la Raspadura ( tipico termine dialettale che deriva per l'appunto dalla raspa, l'attrezzo che si utilizzava per sfogliare le forme di formaggio) sia un prodotto povero. Infatti le forme di formaggio che non raggiungevano una stagionatura perfetta venivano raspate e il prodotto ricavato veniva lasciato dal padrone della cascina ai suoi contadini.
Oggi le forme vengono di proposito lasciate stagionare per un tempo minore, tagliate a metà e un casaro esperto, con una lama affilata "raspa" lungo lo scalzo, ovvero la superficie del formaggio.
Per la sua morbidezza e scioglievolezza, è adatta su  piatti come la pizza, la bresaola, la pappa dei bambini, ma si abbina anche ai primi piatti.

I prodotti Bella Lodi sono naturalmente privi di lattosio grazie all'accurata selezione di alcuni fermenti lattici utilizzati nella produzione , selezione unica di Pozzali Lodigrana in collaborazione con la facoltà di Agraria dell'Università cattolica di Milano. Durante la fermentazione e la  stagionatura tali fermenti trasformano il lattosio in acido lattico e questo processo totalmente naturale, fa si che alle analisi la quantità di lattosio sia al di sotto del limite di rilevabilità analitico. Quindi un formaggio altamente digeribile ed adatto agli intolleranti 
Bellalodi ...la storia dei formaggi italiani e del rispetto delle tradizioni e dell'ambiente.

sabato 3 giugno 2017

TORTA PAN DI STELLE

Vi ho mai detto che sono un tecnico dell'abbigliamento e della moda ???? Oh si certo , lo saprete soprattutto se avete letto la mia scheda di presentazione...ma di sicuro vi starete chiedendo :- Ma a noi che ce ne frega - oppure - Ma dove vuole andare a parare? Sarà che ha aperto un altro blog ???
No, tranquilli, neanche per idea , mi basta questa mia piccola creatura che mi sta dando davvero tante soddisfazioni, ma tutto il preambolo era per parlare della reunion della mia favolosa classe : la mitica VG.
Gli anni delle superiori sono stati davvero gli anni più spensierati della mia vita, anni di risate e pianti fatti con una meravigliosa classe tutta al femminile ...una classe unita e compatta , in cui davvero ci si aiutava le une con le altre e la solidarietà femminile si respirava all'interno dell'aula...
Quanti ricordi , quante emozioni!!! State a sentire !
Pensate una settimana fa su Whats app mi arriva una notifica in cui mi si dice che sono stata aggiunta ad un gruppo...ho pensato no !!!! Un altro ancora ...eh si, perchè c'è quello indiscutibile delle "Cugine Forever" ( tutte noi cugine che ormai siamo un pò sparpagliate per l'Italia ), delle "Mamme della  III" cioè della classe di mio figlio, delle "Chiacchiere tra amiche" ( un gruppo di amiche di età diverse con cui ogni tanto organizziamo delle uscite ), ma questo no, questo gruppo era diverso , fatto da persone con cui per 5 anni ho condiviso ogni singolo giorno , ed ecco che finalmente dopo 14 anni dal diploma è nato il mitico gruppo della "VG" ...
Che entusiasmo, che emozione ritrovarci di nuovo tutte insieme, seppur virtualmente, dopo tanto tempo ...raccontarci cosa siamo diventate e scambiarci foto odierne o del passato, dei nostri pargoli e condividere ancora adesso come allora il buongiorno e stralci delle nostre vite quotidiane!

Siamo state una classe favolosa, famosa per i suoi pranzetti da leccarsi i baffi , nei quali coinvolgevamo anche i nostri docenti. Celebre  per la famosa ora del thè o del caffè... immaginate un pò una classe che, nonostante nell'istituto, ci fossero distributori automatici e di fronte un bar , si era organizzata nel portare in classe un fornellino elettrico che custodivamo nel nostro armadietto come una reliquia preziosa. Sempre nel medesimo  riponevamo una teiera ed una moka napoletana da 24 tazze, zucchero, caffè, infusi di the e camomilla , bicchieri di plastica grandi e piccoli . A turno compravamo le cose e ogni giorno ognuna di noi aveva l'incarico di preparare il tutto , sempre alla stessa ora : le 10:30. 

Abbiamo tirato avanti fino a quando ovviamente la dirigente scolastica non ci ha scoperto ; non poteva autorizzare una simile cosa... ma noi non ci siamo arrese. Alcune di noi vendevano i panini anche ai ragazzi delle altre classi , abbiamo dato vita a lotterie ...insomma ne abbiamo fatte e mangiate di cotte e di crude. Festeggiavamo ogni singolo compleanno, forse più dei bambini delle elementari, e se non c'era una ricorrenza...beh un pò come Alice nel paese delle meraviglie, si festeggiava un buon non compleanno ( ogni occasione era buona ) !!!

E un pò come dietro le quinte di un palcoscenico c'è il rito scaramantico del m... beh della pupù noi avevamo il nostro inno ed era :


Oh, com`è bella l`uva fogarina
e com`è bello saperla vendemmiar,
a far l`amor con la mia bella
a far l`amor in mezzo al prà
Dirindin din, dirindin din,
dirindin din, din din din din.
Dirindin din, dirindin din,
dirindin din, din din din din.

Ovviamente non potevamo esimerci dal trovare una canzone dove vi era un frutto e del vino, concedetemi di dire " De magnà e de bere ",
Permettetemi allora di dedicare la ricetta che oggi vi posterò alle mie meravigliose amiche , che proprio l'altra sera, mentre la preparavo mi tenevano compagnia...perchè l'amicizia vera, quella nata dal cuore non muore mai...passa il tempo , e con esso gli anni , ma basta una semplice scintilla per far riaccendere ed ardere una grande fiamma.
Grazie a tutta la VG , perchè con loro sono cresciuta ed anche per merito loro sono diventata quello che sono oggi.



- Difficoltà : facile
- Tempo : 30 minuti + riposo in frigo
- Costo : € 8 circa

- Ingredienti per una tortiera da 24 cm ⌀
700 g di biscotti tipo pan di stelle
500 ml di panna da montare
450 g di crema spalmabile alla nocciola
6 tazzine di caffè zuccherato
3 tazzine di latte 
25 g di cacao amaro in polvere
4 barrette di cioccolato ( facoltative )



- Preparazione :
Per prima cosa preparate il caffè, zuccheratelo e lasciatelo raffreddare. Unitevi il latte e bagnatevi all'interno i biscotti con cui andrete a foderare uno stampo a cerniera del diametro di 24 cm.
Riempite per bene tutta la base, senza lasciare spazi vuoti mi raccomando.
Adesso , prendete altri biscotti e senza inzupparli disponeteli con le stelline rivolte verso l'esterno lungo la circonferenza della tortiera. 
Adesso spalmatevi prima uno strato di crema spalmabile alla nocciola, e successivamente la panna. 
Sopra la panna ponete un altro strato di biscotti nuovamente inzuppati, la crema alla nocciola ed infine la panna. Per renderla più scenica l'ultimo strato di panna potreste metterlo con una sac-a,poche , formando dei ciuffi o delle rose.
Decorate con qualche biscotto ( non bagnato ovviamente ) e qualche barretta di cioccolato. Spolverizzate con del cacao amaro in polvere e riponete in frigo per almeno 3 ore prima di servire 

-Occorrente :
Stampo a cerniera 24 cm di diametro, sac-a-poche 


Ed ecco la VG ...anche se con qualche assente